What will happen to us, Summer afternoons and The whole universe

Antonia De Gattis


Cosa ci accadrà

Sicuro sento la malinconia
di un aprile già inoltrato
e mi assale la paura
dell’ammettere la domanda senza risposta:

– Cosa ci accadrà? –

e le certezze di ieri sono camuffate nell’oggi che si ripete stanco.

Eppure, in questo preciso istante
nel giardino della libreria,
dove in un pomeriggio come tanti
mi sono fermata per l’Azzurro elementare,

un ramo di glicine,
che non sa di me e di te,
si allunga un poco per volta sulla disordinata pila di libri,

prodigandosi pacifico in un miracolo per qualcosa che esso stesso ignora.


Pomeriggi d’estate

Bisogna imparare dai gatti
nei pomeriggi aperti sull’estate:

dormire, pancia all’aria,

sognare, quel tanto che basta.


Tutto l’universo

Com’è stato semplice
stare tra le tue braccia
in un giorno qualunque di primavera.

Non avvertire il tempo che trascorreva

e sentire che la meraviglia
è stata una nuvola che ti assomiglia.


Translation by Eponine Howarth

What will happen to us

I certainly feel the melancholy
of an already late April
and I am assailed by the fear
of admitting the unanswered question:

— What will happen to us? —

and yesterday's certainties are camouflaged in today’s tired repetition.

Yet, at this very moment
in the garden of the library,
where on an afternoon like any other
I stopped for the Elementary Blue,

a branch of wisteria,
which knows not of you and me,
stretches a little at a time over the messy stack of books,

peacefully lavishing a miracle on something it itself ignores.

Summer afternoons

One has to learn from cats
in the open afternoons of summer:

sleep, belly in the air,

dreaming, just enough.

The whole universe

How simple it was
to be in your arms
on an ordinary spring day.

Not feeling the passing of time

and to feel that wonder
was a cloud that looked like you.

Back to Issue
Also in this thread
This thread has no other posts